Le nasconde un Gps in auto e la perseguita ovunque: 22enne condannato per stalking alla ex
Un ragazzo di ventidue anni è stato condannato a due anni e quattro mesi di stalking per aver perseguitato la sua ex ragazza, una giovane di vent'anni residente a Roma che all'ennesimo episodio di violenza ha deciso di denunciarlo. Il 22enne, che aveva scelto il rito abbreviato consigliato dal suo legale, non era stato fermato nemmeno dal braccialetto elettronico. Nonostante la misura, infatti, continuava a contattarla, a presentarsi sul luogo di lavoro della giovane e a seguirla ogni volta che usciva. Un vero e proprio incubo, che aveva costretto la ragazza a cambiare le proprie abitudini di vita a causa delle persecuzioni dell'ex.
I due ragazzi avevano avuto una breve relazione lo scorso anno. Dopo poco, la giovane si è resa conto che il 22enne non era la persona che faceva per lei e, complice anche una personalità aggressiva e ossessiva, decide quindi di lasciarlo. Lui, invece di lasciarla stare e andare avanti con la sua vita, ha cominciato a perseguitarla.
Dai giorni successivi alla fine della relazione, come riporta Il Corriere della Sera, il 22enne ha cominciato a presentarsi in ogni luogo frequentato dall'ex. Locali, lavoro, strade, casa. Fino a che la ragazza non ha trovato un Gps all'interno della sua macchina, con il quale lui tracciava tutti i suoi movimenti, riuscendo sempre a sapere dove fosse in tempo reale. Lei era così terrorizzata dal suo comportamento che non riusciva nemmeno a dormire da sola. Quando il 22enne manda al fratello della ragazza un video intimo della giovane, lei decide di denunciarlo. E così lui è finito a processo, con una condanna in primo grado a due anni e quattro mesi.